Una canzone iniziava così:
“Sarà capitato anche a voi…”

Capita, sì. Bisogna accettare le pause, quelle che erroneamente consideriamo incapacità, inadeguatezza, o vuoto creativo.

Non ha importanza in quale ambito accade “il non riuscire a fare”. Importa il tempo in cui accade.
Va rispettato questo tempo, non va forzato. Va ascoltato e capito.

E’ come avere tanta o poca fame. È una bilancia interna che, se compresa, tiene in equilibrio.

E’ un po’ che non dipingo, è estate.
E’ il profumo del caldo che invita ad uscire, a riscaldare inverni che in montagna si fanno sentire.
E’ il pensiero che non si fissa, diluito in ore più accoglienti che spostano l’attenzione.

Accettare una mano che non si collega ad un’idea del cuore non è un dramma. E’ una pausa.

Non sparisce l’arte del fare, si acquieta.
Non si frantumano esperienze e immagini, semplicemente si rifugiano silenziose in un angolo della mente.

Imporsi lo sforzo di farle emergere porta al rischio che si dissolvano.

Condividere questa pausa rasserena, con l’augurio che altri che, come me, la stanno vivendo, possano ritrovarsi e comprendersi.

Accompagna questo pensiero uno dei miei primi quadri.
“Guerriera in posa” – Anno 2013

Paola Pierobon