Non ho resistito, ci ho provato.
Incantata da questa scultura, ho fatto scorrere e scivolare una matita sulla tela. Con pazienza, attenzione,
tenacia, errori, cancellature. Ricominciando da capo, quando necessario.

Così è nato questo quadro, omaggio ad Antonio Corradini. Sarebbe stato imbarazzante dare ad una matita su tela lo stesso titolo
di una grande opera.
Lo dedico a chi trova nella voglia di provarci uno stimolo per provare a realizzare un sogno, a rendere concreto un desiderio.

Mai come in questi giorni,
Paola

La scultura “Dama Velata” o “La Velata” di Antonio Corradini è custodita nel Museo del 700 veneziano, a Ca’ Rezzonico, Venezia. E’ un busto in marmo bianco eseguito dallo scultore tra il 1720 e il 1725. Anche detta “La Purità”, raffigura “una dama velata e simboleggia la purità, quale condizione spirituale di purezza, di innocenza e di candore, espressi nei tratti del volto”.

Antonio Corradini (VE 1688-NA 1752), grande esponente del barocco italiano, è l’autore della nota “Pudicizia” della Cappella Sansevero di Napoli, come di altre famose opere come “La Velata (Vestale Tuccia)” dell’anno 1743 conservata a Palazzo Barberini di Roma, la statua raffigurante la “Donna Velata” (che molti critici identificano con la Fede, risalente al 1709), attualmente conservata al Museo del Louvre, a Parigi, la Donna velata o “Il lutto”, conservata nella Chiesa di San Giacomo Apostolo di Udine.(da web)