Quando si entra, si è già scelto se vivere in campagna, in collina o in città.


Le chiamano priorità. Sarà casa silenziosa e semplice, rispettosa dell’ambiente e del clima, tecnologica e all’avanguardia.

Progettata per contenere un universo tascabile, diversamente dalle case immobili, si conforma e adegua; debutta e si avvia: un portone di ingresso, alcune finestre, perché possa passare un po’ di aria.
Gli arredi delle prime stanze sono essenziali, una porta funzionale accoglie ai piani. Si scopre che in questa nuova dimora si può comunicare, si può scrivere, si possono raccogliere scatti di vita, si può andare all’estero.

Viaggiando, la connessione con luoghi e persone aumenta, si inciampa nella rete di lezioni di vita non richieste, o di cure miracolose senza ricetta.
Sta nel tempo scegliere quali finestre aprire e quali chiudere, analisi di dati certi. La casa viaggiante non è statica, non è un infantile disegno con un muro, una porta e quattro finestre con i balconi. Non ha camino che fuma, non ha un prato interminabile rispetto ad una striscia di cielo, azzurro matita. Un solo albero.

Se ci si applica, possono aumentare i piani, per accogliere nuove icone di stile, moderne finestre, abbaini. E terrazze, tante terrazze, una poltrona per sedersi comodamente al centro per comprare, vendere, prenotare un volo, accedere alla Gazzetta Ufficiale, richiedere una ricetta al medico curante, allo chef stellato.
Si condividono storie come questa, salendo sul tetto piatto, piastrellato di piattaforme con diverse sfumature. Sembra la base di atterraggio di un moderno elicottero che porta viveri, riflessioni e pensieri. Atterra.

La casa viaggiante contiene voci, nomi, numeri, pixel, vibrazioni, nuvole, modernamente in cloud. Salva preziosità in formato pdf, fa scorrere fotogrammi di spiagge di una passata estate, filmini li chiamavano, clip, oggi, un piccolo frammento di un universo più grande; al massimo deve durare un minuto, poi è noia.
Socialmente indispensabile, umanamente dispensabile. Anche a rate, o incluso nell’ultima offerta dell’operatore.

E’ luogo di incontri, di caffè virtuali, di compagnie notturne per scacciare l’insonnia del vivere; attiva a distanza l’auto presa a noleggio, è subdolo strumento di tortura e dipendenza, è unico ponte per abbracciare amori lontani.

E’ un vaso di Pandora aperto e richiuso, aperto una seconda volta per far uscire la speranza.

La signora Curiosità modula il tempo in cui ci si sofferma ai piani, ad osservare panorami da iconiche finestre non sempre date in dono. Si può cadere da alti piani, si può rimanere a terra, senza poter uscire nel giardino di un Eden virtuale, privo di energia.

Nei momenti di blocco, la facciata ospita illusioni ottiche, effetti luminosi, scenografici, foto di affetti, scattati al volo.

Riporta al calore della casa vera, dove tornare, impostando solo il cuore, dove il disordine è vivo, sa di sugo e di lenzuola stese.

Nella casa viaggiante il profumo di sorrisi amati rimane un mistero.