La soglia del dolore
Written by paola on maggio 16, 2020
Raccontare cose personali è possibile, ma solo se c’è la speranza che possano essere comune motivo di riflessione.
Altrimenti il rischio è un idiota presenzialismo fine a se stesso.
Quando si vive una situazione, la si comprende. Si precipita in empatia con altri, che la stanno vivendo o la hanno vissuta.
Il nostro patrimonio genetico influenza la nostra percezione del dolore.
La soglia del dolore è il punto, lungo una curva di percezione crescente, di uno stimolo in cui il “dolore” comincia ad essere
percepito.
Si tratta di un punto della curva completamente soggettivo, ovvero dal modo in cui una persona percepisce
e sperimenta la sensazione del dolore, secondo limiti individuali.
La soglia del dolore: è definita bassa per chi sente tanto dolore anche per dolori di bassa intensità.
Alta è il contrario, grande capacità di sopportazione.
Quali sono le parole ripetute? Soglia,dolore.
Terapia fotodinamica- PUVA 37J/cm2 per sette minuti su tutta il labbro superiore. Sette minuti.
Fossero per un bacio sarebbero pochi. Fossero per una vacanza, pochissimi. Fossero il tempo per innamorarsi, bellissimi.
Fossero il tempo di un dolore insopportabile, infiniti.
A cui aggiungere altre 24 ore tenute sedate con dosi da cavallo di potenti antidolorifici.
Un’ustione, verrebbe da strapparsi il viso, da staccarsi la bocca, non si ha pace, non si placa.
Soglia del dolore, percezione soggettiva, periodo di forte stress dovuto al momento storico?
Poco importa. Male, tanto male.
E quindi?
E quindi si cresce, si va oltre, si pensa, si ringrazia qualcuno in cielo.
Passa, è passato.
Esempi su cui riflettere non mancano.
Ieri Marghera, due persone ricoverate nei centri grandi ustioni di Padova e Verona.
Ieri o oggi o mesi fa, donne ustionate con l’acido, visi distrutti, vite distrutte.
Quanto dolore,tanto, inimmaginabile dolore.
Quale è la soglia? La vera soglia è comprendere, cercare di entrare in empatia, non dimenticare.
Soprattutto non lamentarsi per niente, godere di quello che si ha, ringraziare qualcuno di essere sani
e in buona salute.
Oltre la soglia, c’è sempre un’esperienza che dona il calore della consapevolezza.
(ph byme Sirolo, settembre 2019)
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